Convento di San Marco

Toscana, Firenze

Fondato nel 1436, realizzato su progetto di Michelozzo, il Convento, centro nevralgico della Firenze quattrocentesca, ebbe un importante ruolo nella vita religiosa e culturale della città. Venne eretto su un preesistente convento del Trecento e affidato ai Domenicani dopo la consacrazione nel 1443 da parte del vescovo di Capua cardinale Niccolò. Dal 1679 in poi i restauri del complesso si sono susseguiti per secoli.

All’interno, al pianterreno, si trovano il Chiostro di Sant’Antonio, l’Ospizio dei Pellegrini, la Sala del Lavabo, la Sala Capitolare e il Refettorio, in cui si può ammirare l’Ultima Cena, affresco di Domenico Ghirlandaio. Al primo piano sorgono la biblioteca e il chiostro disegnato dal Michelozzo.
All’interno della chiesa si trova la figura giacente di sant’Antonio, opera bronzea attribuita al Giambologna (1529-1608); gli affreschi della cupola, del 1717, sono di Alessandro Gherardini su disegno di Angelo Ferri; la facciata, realizzata tra il 1777 e il 1778, è opera di fra Paladini.
All’interno del Convento si trova il Museo di San Marco, celebre per i dipinti del Beato Angelico (1395-1455).
Ancora oggi il Convento è una comunità domenicana e i frati abitano nel chiostro interno.

Curiosità

Fra le altre importanti personalità, visse al convento a partire dal 1489 Girolamo Savonarola, che ne fece il proprio quartier generale. Divenne priore e poi si scagliò contro i costumi lascivi dei cittadini, si inimicò la curia e papa Alessandro VI, quindi finì sul rogo nel 1498.
La campana della chiesa, detta la piagnona (come i piagnoni, seguaci del frate), venne “punita” per aver suonato ad allarme quando i fiorentini si accalcarono al convento per prelevare il frate condannato per eresia. La campana fu staccata e portata in processione per la città, mentre veniva colpita con fruste di cuoio per castigo. Deposta nella Chiesa di San Salvatore al Monte, non suonò mai più. Oggi si trova nella Sala del Capitolo.

Visita il sito del Convento di San Marco