Area Religione

Con la nuova fede, Roma conosce una forma di canto del tutto estranea alla sua tradizione. Un canto planus, ossia lento e solenne, a una sola voce, privo di accompagnamento strumentale. Riformato da papa Gregorio I (oggi San Gregorio Magno) nel VII secolo, prese da lui il nome di canto gregoriano.

Con l'espansione del Cristianesimo, si differenziano gli stili di canto nelle diverse regioni europee. L'audio propone frammenti di canti secondo lo stile romano, mozarabico (Spagna) e gallicano (Svizzera).

Nel IX secolo (età di Carlo Magno), nasce la polifonia, ossia il canto a più voci.

La prima forma di polifonia si chiama organum ed è costituita da due voci: la vox principalis e la vox organalis. Le due voci possono procedere

• parallelamente, ossia mantenendo pressoché costante la loro distanza tonale (organum parallelo);
• per moto obliquo, nel caso in cui una voce sia pressoché ferma su una nota mentre l'altra traccia disegni melodici (organum obliquo);
• per moto contrario, quando le due voci si muovono in senso opposto: al procedere verso l'acuto di una voce corrisponde il procedere verso il basso dell'altra (organum contrario o discantus).

Vi è poi l'organum melismatico. In esso, mentre la vox principalis procede lentamente, ossia a valori larghi, la vox organalis si apre a fioriture vocali, dette appunto melismi.

Cresce il numero delle voci e la polifonia sviluppa un linguaggio musicale di estrema importanza per tutta la tradizione musicale occidentale, insieme a un sistema di notazione ben più preciso degli antichi neumi gregoriani.

Attorno all'anno 1000 si perfeziona infatti il rigo musicale a quattro linee (tetragramma), Guido d'Arezzo (995-1050) dà il nome alle note (Ut, Re, Mi, Fa, Sol, La), Francone di Colonia (seconda metà del XIII secolo) definirà le figure di durata con delle semibrevis, brevis, longa e maxima.

Ascoltiamo un frammento del Kyrie, l'invocazione rituale in lingua greca "Kyrie eleison, Christe eleison, Kyrie eleison" in una composizione a tre voci.