Letture a confronto
Gli esempi audio proposti evidenziano caratteristiche comuni e differenze significative tra le tre diverse "letture".
Nei tre casi, si tratta di stili di lettura in cui la voce descrive profili melodici molto vicini al canto. È la particolare lettura salmodiata dei testi sacri.
Altra caratteristica comune è il fatto che si tratta di voci maschili.
Ancora: la lettura è priva di accompagnamento strumentale. Questa circostanza è presente nei culti più antichi che non ammettevano gli strumenti musicali nella liturgia sacra.
Infine: la lettura salmodiata risulta priva di ritmo, nel significato comune del termine. Non si avverte, infatti, una scansione precisa e ordinata del movimento musicale: la voce segue il "ritmo" della declamazione.

Il profilo melodico della declamazione islamica non è molto ampio: la voce del lettore non oltrepassa quasi mai la distanza di un intervallo di quinta. Molto evidente sono la sillabazione e, cosa molto particolare, l'appoggio della voce sulle consonanti -n- e -m-.
La salmodia cristiana proposta descrive una più ampia estensione melodica, oltrepassando l'intervallo di ottava; maggior risalto viene dato alle fioriture vocali; il ritmo risulta meno concitato.
L'invocazione ebraica lascia intravedere una scansione ritmica ternaria nella ripetizione di identiche formule melodiche.